Visita  alla fabbrica della Birra Peroni. Stabilimento di Roma

Giovedi 12 febbraio 2004

Con i miei compagni e con la III C ho visitato la fabbrica della birra più famosa nel mondo: la  Peroni. Fondata da Francesco Peroni nel 1846, è passata successivamente di mano in mano ai figli.

Inizialmente abbiamo visitato il museo che testimonia la storia  della Peroni. All’entrata un cartello evidenzia  le date più importanti della crescita della Peroni nel XX° secolo:

  • 1924 avvio produzione nella fabbrica di Bari;
  • 1926 acquisizione Birra Perugia;
  • 1929 acquisizioni delle Birrerie Meridionali di Napoli e della Birra d’Abruzzo;
  • 1936/38 acquisizione Birra Partenope e Birra Cioci;
  • 1939 acquisizione Birra Livorno;
  • 1953 acquisizione della Birra Dormish di Udine e apertura nuova fabbrica a Napoli;
  • 1960/70 acquisizione Birra Itala Pilsen di Padova;
  • 1960 acquisizione Birra Faramia di Savigliano.

Dopo aver conosciuto la storia, siamo passati alla preparazione della birra. Le materie prime per la produzione sono: acqua, malto di orzo, lievito di birra, luppolo e cereali. L’acqua deve essere sempre potabile, batteriologicamente pura e  priva di calcio. Il malto d’orzo, ottenuto dalla germinazione dell’orzo che avviene nei germinatoi nel giro di 5-7 giorni,  viene tostato a una temperatura tra gli 85° e i 102°C. Il lievito è un organismo vivente monocellulare responsabile della fermentazione alcolica. I cereali, di solito il mais, non maltati vengono aggiunti per dare delle caratteristiche particolari alla birra. Il luppolo, pianta rampicante perenne che cresce tra il 40° e il 60° di altitudine in entrambi gli emisferi, è l’ingrediente fondamentale che attribuisce alla birra il suo sapore piacevolmente amaro ( ne basta 1g per aromatizzare 1l di birra). La preparazione è piuttosto lunga: al malto d'orzo macinato viene aggiunta l’acqua; la miscela così ottenuta  viene  riscaldata a varie temperature e proprio durante questa fase  avviene il processo di saccarificazione mediante il quale tutte le sostanze amidacee si trasformano in zuccheri ottenendo il mosto di birra. Il mosto viene filtrato per togliere le bucce del malto (trebbie)e nella caldaia di cottura viene portato a ebollizione e aggiunto il luppolo. Con l’ebollizione il mosto di birra viene completamente sterilizzato e, prima dell’aggiunta del lievito di birra,  viene ancora una volta filtrato e raffreddato fino a una temperatura adeguata alla fermentazione (6-8°C). Durante la fermentazione (9-12 giorni o addirittura 1 o 2 mesi) il lievito  trasforma gli zuccheri in alcool. Durante questo tempo la birra affina il suo gusto e dopo l’ennesimo filtraggio è pronta per l’imbottigliamento. Questa visita è stata molto utile non solo per conoscere le varie fasi di produzione della birra, ma soprattutto per familiarizzare con il mondo del lavoro.