Verso la metà del ‘500 molte famiglie patrizie veneziane decisero di investire le grandi ricchezze accumulate nei commerci con l’oriente nella realizzazione di grandi imprese agricole da amministrare direttamente.Fu allora chi i Corner, i Barbaro, i Badoer,  gli Emo, i Grimani, i Foscari, detentori del potere economico e politico, ma anche grandi studiosi di filosofia e cultori d’arte, trovarono in Andrea Palladio il loro interprete ideale.  
Nasceva così la villa veneta, una tipologia abitativa e produttiva assolutamente originale,che ebbe un grande successo poiché rispondeva nello stesso momento ad esigenze estetiche e funzionali.  

Se la villa quindi, assumeva forme di tempio, non dobbiamo dimenticare che nell’età dell’umanesimo il tempio non aveva tanto un significato religioso, quanto piuttosto la funzione di marcare una differenza culturale.
Ed ecco sorgere, accanto al corpo centrale destinato all’abitazione del signore, le tipiche barchesse , le stalle,le colombare, le abitazioni per i coloni.  
Nell’arco di tre secoli centinaia di ville furono edificate lungo i principali corsi d’acqua. La nuova concezione testimoniata dalla villa veneta si diffuse ovunque anche nelle piantagioni del sud degli Stati Uniti d’America.
Tutte le ville Palladiane furono realizzate nel terzo quarto del ‘500. Successivamente, e con sempre maggiore decisione col passare dei decenni, la villa prese ad assumere principalmente il carattere di “luogo di delizie”. La “villeggiatura”, cioè il soggiorno in villa, che tendeva a concentrarsi in coincidenza con i due principali periodi di raccolto dell’annata agricola: la mietitura iniziò ad assumere nel ‘700 un carattere mondano e di distinzione sociale per la ricca borghesia veneziana fregiatasi anche di titoli nobiliari.
   

Villa   Malcontenta

La Villa che Palladio realizza per i fratelli Nicolò e Alvise Foscari intorno alla fine degli anni ’50 sorge come blocco isolato e privo di annessi agricoli ai margini della laguna, lungo il fiume Brenta.

Più che come Villa-fattoria si configura come residenza suburbana, raggiungibile rapidamente in barca dal centro di Venezia.

La famiglia dei committenti è una delle più potenti della città, tanto che la residenza ha un carattere maestoso, quasi regale, sconosciuto a tutte le altre Ville palladiane,cui contribuisce la splendida decorazione interna, opera di Battista Foscari a favore di Paladio per la progettazione di un altare  per la chiesa di San Pantalon nel 1555, che testimonierebbe un rapporto precedente alla progettazione della Villa.

La villa sorge su un alto basamento, che separa il piano nobile dal suolo umido e conferisce all’edificio, sollevato su un podio come tempio antico.

Nella villa convivono motivi derivanti dalla tradizione edilizia lagunare e insieme dall’archittettura antica: come a Venezia la facciata principale è rivolta verso l’acqua, ma il pronao e le grandi scalinate hanno modello il tempietto alle foci del Clitumno, ben noto a Palladio. Le maestose rampe di accesso gemelle ponevano una sorta di percorso cerimoniale agli ospiti in visita: approdati davanti all’edificio, salivano verso il proprietario che li attendeva al centro del pronao.