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Verso la metà del ‘500 molte famiglie patrizie
veneziane decisero di investire le grandi ricchezze accumulate nei
commerci con l’oriente nella realizzazione di grandi imprese agricole da
amministrare direttamente.Fu allora chi i Corner, i Barbaro, i Badoer,
gli Emo, i Grimani, i Foscari, detentori del potere economico e
politico, ma anche grandi studiosi di filosofia e cultori d’arte,
trovarono in Andrea Palladio il loro interprete ideale. |
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![]() La Villa che Palladio realizza per i fratelli Nicolò e Alvise Foscari intorno alla fine degli anni ’50 sorge come blocco isolato e privo di annessi agricoli ai margini della laguna, lungo il fiume Brenta. Più che come Villa-fattoria si configura come residenza suburbana, raggiungibile rapidamente in barca dal centro di Venezia. La famiglia dei committenti è una delle più
potenti della città, tanto che la residenza ha un carattere maestoso,
quasi regale, sconosciuto a tutte le altre Ville palladiane,cui
contribuisce la splendida decorazione interna, opera di Battista Foscari a
favore di Paladio per la progettazione di un altare
per la chiesa di San Pantalon nel 1555, che testimonierebbe un
rapporto precedente alla progettazione della Villa. La villa sorge su un alto basamento, che separa il piano nobile dal suolo umido e conferisce all’edificio, sollevato su un podio come tempio antico. Nella villa convivono motivi derivanti dalla tradizione edilizia lagunare e insieme dall’archittettura antica: come a Venezia la facciata principale è rivolta verso l’acqua, ma il pronao e le grandi scalinate hanno modello il tempietto alle foci del Clitumno, ben noto a Palladio. Le maestose rampe di accesso gemelle ponevano una sorta di percorso cerimoniale agli ospiti in visita: approdati davanti all’edificio, salivano verso il proprietario che li attendeva al centro del pronao.
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