Nel corso di questo anno scolastico abbiamo fatto tante esperienze  che ci hanno lasciato un buon ricordo ma sicuramente la più bella è stata quella al Parco nazionale d’Abruzzo.  
Tra tante attività che abbiamo fatto, ci siamo divertiti anche a giocare.

  Il CERCHIO MAGICO

Le nostre guide, per farsi conoscere e per farci conoscere, hanno trovato una maniera simpatica: ci siamo messi in cerchio ognuno ha fatto un passo avanti e, facendo una smorfia scherzosa, si è presentato. Per dare energia e ricevere energia, abbiamo unito i gomiti e le ginocchia, strofinandole. Questo per diventare un gruppo unito e per scoprire il vero senso dell’amicizia: aiutare ed essere aiutati. 

  Altri giochi sono serviti a sviluppare i nostri cinque sensi.

In uno dovevamo trovare dei colori specifici nella natura, sviluppando il nostro spirito di osservazione.

  Per sviluppare il tatto: la guida ci ha divisi in gruppi,  uno cercava le cose lisce e ruvide uno quelle fine e piatte e alla fine abbiamo cercato di capire, senza leggere i nomi dei gruppi, a chi appartenevano le cose, confrontandole.

  IL GROKKING: questo gioco va realizzato a coppie. Ci sono due ragazzi, uno di questi benda il compagno e lo deve accompagnare in giro, per uno spazio delimitato dalla guida, nel Parco facendogli  toccare ciò che gli permetterà di riconoscere il percorso; si riporta il bendato al punto di partenza, si sbenda e questi deve rifare   il percorso che ha fatto da bendato e riconoscere ciò che ha toccato.

Poi ci si scambia la parte (quello bendato si “sbenda” e guida l’altro).
Questo gioco  ci ha insegnato sia a riconoscere le cose dal tatto, sia a dare fiducia al compagno che ci guidava mentre noi eravamo bendati.

  L’uso della fantasia e della creatività:  formando, con il pongo, animaletti marini li abbiamo sovrapposti per simulare la formazione delle montagne perché  qui abbiamo appreso come le montagne si sono formate: sotto c’era uno strato di acqua, sopra la terra e al centro una massa di coralli, con il passare del tempo questi, si sono uniti, formando un'unica cosa: le montagne.

Il gioco delle prospettive:  Abbiamo realizzato delle diapositive mettendo dentro i contenitori le foglioline che più ci piacevano o piccole cose, poi ci siamo messi in cerchio e ce le siamo passate in senso orario finchè ognuno non ha ripreso la propria diapositiva. Ci siamo divertiti molto nel vedere le composizioni che ognuno aveva fatto.

  Il gioco del silenzio: la guida ci ha fatto ascoltare il vero silenzio, quello della natura, per farci sentire “la voce del bosco.” Dovevamo riuscire a sentire e capire i suoni della natura, trasferendoli in emozioni scritte poi su un foglietto.

  L’equlbrio della natura: ci siamo messi in cerchio seduti per terra e abbiamo fatto dipanare un gomitolo di spago: ognuno di noi rappresentava una categoria di esseri viventi, che svolge una funzione nell’ecosistema e che quindi era legato ad un altro essere vivente. Abbiamo notato che senza ciascuno di essi l’ecosistema non potrebbe esistere.