AUSTRIA: una terra tra castelli ed emozioni | |
21
marzo 2004, ore 5.00, tutto pronto per il viaggio in Austria che avevo
sempre sperato di intraprendere e che ora vedevo finalmente realizzato:
valige e il desiderio di arricchirmi durante la scoperta del paese nel
quale vorrei trasferirmi, un giorno… In
seguito, frau Melene, una sua discendente vissuta nel periodo del
Protestantesimo, salvò numerosi luterani perseguitati dalla Chiesa di
Roma. Così il castello passò da un proprietario all’altro finchè, nel
1831, subì un rovinoso incendio e un secondo nel 1914, quando fu
acquistato dagli attuali proprietari, che lo adibirono ad hotel. Il
giorno dopo il nostro arrivo, andiamo con i miei genitori a visitare la
cittadina sciistica (ma anche molto chic) di Kitz che, come altre località
austriache, è un paesino molto pulito e sicuramente accogliente. Diversi
supermercati, numerosi negozi ed i vari Baeckerei-Konditorei (forni e
pasticcerie, tantissimi in Austria e situati anche nei centri più
piccoli) fanno da cornice a casette variopinte, chiese e all’isola
pedonale che comprende il centro storico (dove la mia cagnolina Camilla ha
sgambettato tranquillamente senza guinzaglio). I
cimiteri, lo dico in breve per non parlare di un argomento così macabro,
qui sono solitamente posti dietro la chiesa e presentano lapidi con rare
foto e senza fiori profumati ma, al contrario, piantine sempreverdi. Il
casinò – molto noto – i negozi Benetton, il cinema e il famoso, perché
sparso in qualunque parte dell’Austria, supermercato “Billa”,
concludono la descrizione di Kitzbuehel. La
località è agevole per i turisti che vogliano effettuare visite in tutto
il territorio del Land, nonché per Monaco di Baviera e Salisburgo. Nei
dintorni si trovano infatti St. Johan, Innsbruck, Wetten (sede della nota
fabbrica di cristalli “Swarovski”) con l’annesso museo e il mega
punto vendita e Kufstein, dove si può visitare la fortezza che custodisce
l’organo più grande d’Europa (a proposito, durante la visita al
castello ci siamo avventurati in uno stretto cunicolo – Burgang –
lungo alcune centinaia di metri, dove passava appena una persona, pieno di
muffa e di mistero). Innanzi
tutto, dico di essere già stata in Austria altre volte, ma sempre in
Carinzia, il Land più a sud. Per me è uno Stato davvero affascinante,
tranquillo, caratteristico e ricco di città piene di storia e cultura. Le
persone sono tra le più gentili e disponibili che conosca, tanto per
sfatare il mito secondo cui gli Austriaci ed i Tedeschi sono freddi e
chiusi. Inoltre lo stile di vita è diverso, il rispetto per gli altri è
elevato, le persone sono molto unite tra loro, a differenza degli
Italiani, con un forte sentimento nazionale. Poi, comunque, queste sono le
mie sensazioni che, anche se condizionate dalla mia ammirazione,
scaturiscono da una turista molto attenta. Nel
Tirolo, invece, ho notato che gli abitanti sono meno disponibili di quelli
della Carinzia e degli altri Laender, soprattutto nei confronti di chi non
parla la loro lingua. Questo comportamento è più evidente da parte degli
anziani, mentre i giovani sono molto più aperti, anche mentalmente. Poi
l’immagine del Tirolo ci è più vicina per via del Sued Tirol che fa
parte dello Stato italiano, ecco perchè se andate a Bolzano conoscerete
l’Austria e in particolare, è ovvio, il Tirolo. I centri del Land più
montuoso del territorio austriaco sono per la maggior parte cittadine o
paesini, mentre la vera città, nonché capoluogo, è Innsbruck. Per
me, che studio il tedesco e adoro tutto ciò che è teutonico, è una
forte emozione ascoltare, mentre passeggio per i larghi viali, le persone
che parlano quella lingua e vedere il loro stile di vita che mi affascina
molto. L’Austria è bellissima e, ribadisco, anche pulitissima, basti
pensare che un giorno, mentre uscivamo da una pasticceria dove avevamo
“assaltato” degli enormi dolci che ricordano un po’ i nostri
cornetti, la mia cagnolina, mentre era intenta a fare un “bisognino”
nella piazza principale del paese, veniva duramente apostrofata da una
signora del posto che le scagliava mille imprecazioni nel tipico modo
teutonico delle “frau” austriache! La gente in Tirolo è semplice ma i
ragazzi sono diversi da noi: si divertono con moderatezza, non rientra nel
loro modo di essere l’idea di imbrattare i muri o danneggiare la cosa
pubblica, si limitano ad andare al cinema, in discoteca, uscire insieme
e gustarsi un gelato o uno squisito dolce austriaco. Si vestono però come
gli adolescenti italiani e portano anche loro gli zaini dell’Eastpak,
anche se indossano i modelli più grandi. Anche
io mi sono lasciata prendere ed ho acquistato una sacca dell’Eastpak
durante una gita a Salisburgo… lo so che sarebbe stato più naturale, e
sicuramente più culturale, andare a visitare la casa del famoso Wolfgang
Amadeus Mozart ma, guarda caso, proprio in quei giorni era chiusa per
restauri. Comunque non mi sono persa le bellezze di questa antica città,
capoluogo dell’omonima regione, attraversata da un fiume, il Salzach,
che a me è sembrato maestoso e mi ha ricordato molto il nostro Tevere,
anche se certamente più pulito. Un
altro luogo che mi ha entusiasmato è stato il “Kristallwelten” (Mondi
di Cristallo) di Watten, il museo allestito presso la famosa fabbrica di
cristalli Swarowski, dove tra una miriade di cristalli scintillanti in
mille forme e luci diverse (la medusa, il mappamondo, la fisarmonica, i
guanti, ecc.) mi sono ritrovata in un immenso salone di esposizione e
vendita dei preziosi oggetti presso il quale ho acquistato, tra l’altro,
una matita con incastonato un cristallo. In
un pomeriggio carico di neve, ho visitato la famosa fortezza di Kufstein,
a pochi chilometri da Kitzbuehel, alla quale si accede attraverso una
cabinovia che dal paese porta direttamente all’interno del castello. Qui
mi sono addentrata, tra stretti camminamenti, all’interno delle possenti
mura, visitando prima le celle ove nell’800 venivano rinchiusi gli
oppositori degli Asburgo (in una cella era sta addirittura riprodotta la
scena di un famoso patriota che, moribondo, veniva assistito da un altro
detenuto sotto lo sguardo vigile di un carceriere), per poi passare ai
massicci bastioni a picco sul fiume che attraversa la città e per finire
con una sala che ospita, oltre a svariati cimeli del periodo asburgico, un
immenso organo azionato ad elettricità che, improvvisamente e facendomi
fare un balzo, ha iniziato a suonare delle tipiche melodie austriache in
un’atmosfera incantata. Purtroppo i sette giorni di vacanza sono arrivati alla fine e, ahimè, mi sono lasciata alle spalle il passo del Brennero per rientrare nella nostra Italia con tanta nostalgia per un Paese che sicuramente mi è rimasto nel cuore e che, l’estate prossima, tornerò a visitare, durante il mio soggiorno in un college per studenti italiani situato a Feldkirchen, in Carinzia, per cominciare di nuovo a riscoprire un’altra parte dell’Austria.
|
|
|
|
![]() |
|
|
|
|